I computer basati sulla creatività quantistica (Quantistic Creativity Computers), saranno utilizzabili nei Qdroidi solo se potranno funzionare a temperatura ambiente. Per ottenere questo si deve abbandonare il determinismo.
Non è necessario mantenere la coerenza per tempi lunghi ma si può utilizzare la coerenza statistica data dalla somma dei risultati prodotti casualmente da un gran numero di tentativi. E questo è esattamente quello che fanno tutti i sistemi che definiamo “naturali” e in particolare gli organismi viventi.
In pratica si tratta di scambiare la qualità con la quantità e di rassegnarsi al fatto che a temperatura ambiente la qualità sia bassa (tempo di coerenza incredibilmente breve). E poi aumentare il numero di tentativi fino ad ottenere risultati sufficientemente stabili, grazie alla nota legge statistica dei grandi numeri.
Interessante notare che la parola “quantistica” può riferirsi sia agli stati quantizzati che sono i più minuscoli livelli possibili, sia alla “quantità” di questi livelli che, essendo microscopici, sono sempre numerosissimi, cioè i soliti miliardi, di miliardi, di miliardi, ecc..
Computer quantistici commerciali
I computer quantistici attuali (ad esempio quello di IBM) sono basati sul solito errore che gli umani testardamente continuano a ripetere, cioè volere il determinismo a tutti i costi (vedere questa pagina).
Per cui questi computer pesano tonnellate e consumano decine di chilowatt solo per restare freddi. E con tutto quell’hardware IBM riesce a mantenere coerenti, cioè deterministici, qualche manciata di Qbit per qualche centinaio di microsecondi. Un risultato eccezionale, difficilissimo da ottenere, ma utile solo per fare due o tre algoritmi specializzati, generare numeri primi o decodificare password e messaggi, non certo per dare vita ai Qdroidi.
In questa immagine si vede il nucleo centrale del computer quantistico IBM che riesce a mantenere cinquanta Qbits in uno stato di coerenza quantistica per 90 microsecondi.
Per mantenere i Qbits in uno stato deterministico, non influenzato da modifiche casuali, tutti i componenti centrali di questi computer vengono mantenuti alla temperatura incredibilmente bassa di pochi millikelvin dallo zero assoluto. Inoltre, dato che le comunicazioni avvengono tramite impulsi di microonde che riscaldano i componenti, si deve raffreddarli attivamente con impianti che pesano tonnellate e consumano molta energia.
Dal momento che li si accende a quando diventano operativi passano oltre 72 ore, centinaia di volte peggio delle radio a valvole dei nostri bis-nonni.